sabato 6 gennaio 2007

Go west!


Ok. E' deciso, ci andiamo.
E pensare che è cominciato tutto così per caso. Pippo alza gli occhi allo specchietto retrovisore, distogliendoli per un attimo dalla guida in una Roma assolata una domenica mattina di ottobre.
"America?"
Guardo Emilia seduta al mio fianco sul sedile posteriore della Micra di Pippo. E' buffo, ma non mi sfiora nemmeno per un istante l'idea che programmare un viaggio quando si è appena scesi da un volo intercontinentale sia un po' come leggere un libro di ricette dopo il cenone di Natale. Eppure dovremmo essere distrutti. Devastati da, quanto?, dieci ore di fuso orario. Ma niente, la voglia di ripartire mi ha già ripreso.
Emilia mi sorride. Pensa anche lei le stesse cose, forse.
Dire che l'ho sempre desiderato mi sempra poco e, diciamolo, pure un po' stupido. Mi piacerebbe recitare la parte di uno superiore, uno che magari ti risponde "America? Maddài ci vanno tutti. E se invece ci facessimo un giretto a Katmandù? Hanno i saldi in questo periodo".
Ma non c'è niente da fare. Che sono già eccitato mi si legge in viso. Riesco appena a contenermi.
"America? Ehm, ce la facciamo a fare il coast to coast", chiedo, come se chiedessi se con le monetine che ho in mano posso permettermi il cono grande con la panna.

Alla fine decidiamo che sì, ci andiamo e per una volta facciamo le cose per bene e organizziamo il tutto con largo anticipo. E dunque eccoci qui, a cominciare la costruzione del viaggio. Ad aspettarlo come un bambino aspetta la mattina di Natale.
Lo ammeto, un po' ridicolo mi sento. Ma che importa?

1 commento:

io ha detto...

Ridicolo? Io ho già fatto la lavatrice bianca!