giovedì 16 agosto 2007

Si va

Non mi sembra vero. E' tanta la frenesia che sta accompagnando queste ultime ore che quasi non realizzo che, sì, ce ne stiamo andando. Stiamo partendo.
Abbiamo passato l'ultimo giorno in uno stato di trance, guidati solo dallo spirito dei preparativi.
- Hai preso tutto? Il costume l'hai preso?
- Sì. E tu hai dato acqua alle piante?
- Non le abbiamo le piante.
- Ah. Allora dalla a me che ho sete.
- Si, vabbé ma hai preso tutte le prenotazioni.
- Sì, ho fatto anche una fotocopia dei passaporti.
- Bravo. E il doposole?
- Ma se non lo abbiamo il doposole! Non basta la crema solare?
- Uhm, sì probabilmente basta ma almeno prendi le pasticche per la gola.
- Scusa, che c'entra?
- Non lo so. Le ho viste lì nel cassetto, sole sole.
- Non scherzare. Facciamo un controllo accurato.
- Più accurato di così.

Insomma un delirio. Almeno però ora è finito. Quel che è preso, bene. Quel che è dimenticato, pazienza. L'importante è la faccia, il passaporto e il biglietto aereo. Tutto il resto è superfuo.
Ora si parte sul serio.
Il vantaggio di essere di Napoli è che il nostro viaggio, rispetto ai nostri compagni di Roma, comincia un giorno prima.
Ciao.

p.s.: Non so se riusciremo a fare qualche post dagli Stati Uniti. Lo spero tanto. Ma se non dovessimo riuscirci, ci si rivede il 3 settembre.
Go west.

Ice Dream


Era il giorno della Befana e da appena 48 ore era cominciata la nostra avventura.
Adesso di ore ne mancano soltanto 24, e sembrano più lunghe che mai.
Buon divertimento, amici miei.

mercoledì 15 agosto 2007

Eccomi!

Praticamente un punto di arrivo questo post. Incredibile, alla fine il viaggio sta arrivando.
Questa America ha realmente compiuto un viaggio lungo mesi per raggiungerci, soprattutto per raggiungere me.
Anche con il blog, con i miei amici e la mia metà a tenerlo vivo, con l'entusiasmo dei preparativi fatti da Pippo e Quale, beh anche così l'idea che fosse tutto vero non è riuscita ad avere la meglio sul mio senso di attesa permanente, uno stato della mente che il viaggio, il viaggio vero, lo relegava quasi ad una condizione ideale, mezza onirica.
Poi le difficoltà incontrate nell'ultimo mese, lo spauracchio tremendo che sembrava minare alla base tutti i nostri progetti, hanno dato il loro contributo. Una specie di principio di indeterminazione mentale che alla fine dava altrettanto probabili sia la permanenza in Italia che il viaggio verso gli USA.
Adesso ci siamo, eppure ci crederò davvero, ci crederanno i miei piedi e le mie mani e le mie gambe solo quando poggerò il mio bagaglio sul suolo americano.
Però, lo so, ne vedremo delle belle.

domenica 12 agosto 2007

Il ripieno del Magnum

Siamo quasi alla fine di questa attesa durata mesi. Da queste parti stiamo cominciando a tirare fuori le valigie e a pensare a cosa metterci dentro. (Sì, siamo un po' indietro rispetto a Pippo. Ma abbiamo avuto alcune settimane di strizza-bloccante).
Mi stavo ponendo il problema "bagagliaio autovettura".
Me l'ero già posto in realtà, ma adesso diventa di scottante attualità.
Il punto è: quanta roba possiamo portarci complessivamente dietro?
Sarebbe davvero seccante dover constatare, una volta ritirata la macchina in aeroporto, che il bagagliaio della macchina non è abbastanza capiente per tutte le nostre cose.
Ho fatto un po' di ricerche si internet, partendo dal presupposto che ci diano la Dodge Magnum promessa (e non qualcosa che secondo loro e simile ma con un bagagliaio più piccolo).
Il vano di carico della Magnum è questo:



In effetti non si riesce a capire se sia enorme o piccolo.
Ho trovato questo tizio che ha fatto un viaggio in Canada proprio con la Magnum e nel suo post racconta di aver caricato nel babagliaio:

the Magnum swallowed a full-size stroller, two huge (and heavy) suitcases, a playpen, two diaper bags, a massive bag of toys, and various other items that we never looked at again

Ora noi saremo in quattro (ma non abbiamo passeggini né pannolini) per cui come dobbiamo regolarci?

venerdì 10 agosto 2007

Conversioni



Manca soltanto una settimana, ovvero 7 giorni, ovvero 168 ore, ovvero 10080 minuti, ovvero 604800 secondi...
Sono passati più di sette mesi da quel fatidico 4 gennaio. E adesso questi pochi giorni che ci separano dalla fuga mi sembrano infiniti.
E sono sicuro che 2500 miglia insieme ci sembreranno pochissime.

giovedì 9 agosto 2007

He's back


Sì, lo so, non c'entra nulla, ma non ho saputo resistere.
Lo scampato pericolo dei miei compagni di viaggio ha scatenato dentro di me una voglia di avventura incontenibile.
E allora non potevo fare a meno di pensare a questo signore con il cappello.
A proposito: il 22 maggio esce in America il nuovo film.
Vi consiglio un paio di cuffiette e un nostalgico click su questo link.

Appena in tempo

Negli ultimi giorni i miei interventi si sono rarefatti fino ad annullarsi. Il fatto è che - è inutile che ci giri intorno - io ed Emilia abbiamo rischiato di non partire più. Ci siamo salvati per un pelo solo oggi.
Per ragioni di privacy non posso dire molto ma, davvero, ce la stavamo facendo addosso dalla paura che mesi e mesi di preparativi e di attese andassero vanificati.

Ma per fortuna è tutto sistemato.
Ora posso tornare a respirare normalmente.

venerdì 3 agosto 2007

Gins


Ero indeciso se portarmi anche un paio di jeans. Quasi quasi parto senza, al limite faccio un salto in un negozietto che mi hanno consigliato. Dovrebbe essere dalle parti di Union Square.