venerdì 12 gennaio 2007

Oggi va così

Ci sono giorni, come questo, in cui l'idea del viaggio somiglia più all'idea di una fuga. Sono giorni in cui guardo alla mia vita con estremo distacco e capisco che ho sbagliato qualcosa. Solo qualcosa, non tutto, va da sé. Ma quel qualcosa di sbagliato che pure c'è, è sufficiente per scuotermi.

Passo lunghi minuti a guardare le foto dei posti che visiteremo, a rileggere i nomi delle città e tutto per un attimo smette di essere reale, esce dai territori della concreta raggiungibilità, per diventare simbolico, mitico, mera rappresentazione. E perciò pensare che un giorno ci andò mi appare quasi impossibile, una contraddizione in termini.

Ci sono giorni, come questo, in cui più che la partenza mi fa paura il ritorno. Ce ne sarà uno di sicuro e metterà la parola fine alla mia fuga. Qualcuno metterà un timbro sul mio passaporto con su scritto "Welcome Back Home" ed io saprò di dover riaprire la mia vita e ricominciare a capirla.

martedì 9 gennaio 2007

Il percorso

Parliamone allora di questo percorso.
Ho provato a farne una mappa.
Visto così mi fa davvero un po' paura. Anzi, paura non è la parola esatta. Diciamo che si tratta di timore reverenziale, di fronte ad un giro così enorme e con così tanto fascino.

Attualmente abbiamo in programma:

  • San Francisco
  • Yosemite National PArk
  • Death Valley
  • Las Vegas
  • Springdale
  • Page
  • Grand Canyon
  • Kingman
  • Barstow
  • Los Angeles
  • Santa Barbara
  • Monteray
Non male, direi. C'è davvero di che rimanere senza fiato.

lunedì 8 gennaio 2007

Dreams on the road

Well if you ever plan to motor westJust take my way thats the highway thats the bestGet your kicks on route 66...Youll see amarillo and gallup, new mexico Flagstaff, arizona dont forget winonaKingman, barstow, san bernadino... (Rolling Stones).



Ragazzi...stiamo facendo una di quelle cose, che vive nella fantasia di tutti...ma che pochi realizzano...chi l'avrebbe mai pensato che 4 anni fa quando ci siamo conosciuti avremmo condiviso questa esperienza!! Grandissimo.



Guardate Sabato su Rai2 Dreams on the road...è il nostro viaggio!!!

domenica 7 gennaio 2007

Due giorni

Due giorni sulla madre di tutte le strade e francamente non me la sento di prevedere dove andremo a dormire, cosa ci sarà da vedere, chi incontreremo.
Lancio una proposta: due giorni di asfalto bruciato con l'unico scopo di raggiungere la costa. Sono sicuro che un motel aperto a metà strada lo troviamo sicuramente; magari rimediamo anche un hamburger e ci svegliamo con la puzza di uovo fritto.

sabato 6 gennaio 2007

Burn in the USA

Beh ragazzi, credo non si possa partire, ovvero partire con quest'attesa del partire, senza una citazione da "On the road" di Kerouac.
Eccovela, fresca fresca dal 1957

The only people for me are the mad ones, the ones who are mad to live, mad to talk, mad to be saved, desirous of everything at the same time, the ones who never yawn or say a commonplace thing, but burn, burn, burn like fabulous yellow roman candles exploding like spiders across the stars...
E lasciatemelo dire, ci sta benissimo. In particolare ai nostri due compagnucci di viaggio, Pippo e Valeria, la cosa calza proprio a pennello.
Certo non so se assomiglieranno mai a candele romane che esplodono come ragni tra le stelle, però per il resto ci siamo.
O almeno, io la puzza di bruciato la sento eccome.

Go west!


Ok. E' deciso, ci andiamo.
E pensare che è cominciato tutto così per caso. Pippo alza gli occhi allo specchietto retrovisore, distogliendoli per un attimo dalla guida in una Roma assolata una domenica mattina di ottobre.
"America?"
Guardo Emilia seduta al mio fianco sul sedile posteriore della Micra di Pippo. E' buffo, ma non mi sfiora nemmeno per un istante l'idea che programmare un viaggio quando si è appena scesi da un volo intercontinentale sia un po' come leggere un libro di ricette dopo il cenone di Natale. Eppure dovremmo essere distrutti. Devastati da, quanto?, dieci ore di fuso orario. Ma niente, la voglia di ripartire mi ha già ripreso.
Emilia mi sorride. Pensa anche lei le stesse cose, forse.
Dire che l'ho sempre desiderato mi sempra poco e, diciamolo, pure un po' stupido. Mi piacerebbe recitare la parte di uno superiore, uno che magari ti risponde "America? Maddài ci vanno tutti. E se invece ci facessimo un giretto a Katmandù? Hanno i saldi in questo periodo".
Ma non c'è niente da fare. Che sono già eccitato mi si legge in viso. Riesco appena a contenermi.
"America? Ehm, ce la facciamo a fare il coast to coast", chiedo, come se chiedessi se con le monetine che ho in mano posso permettermi il cono grande con la panna.

Alla fine decidiamo che sì, ci andiamo e per una volta facciamo le cose per bene e organizziamo il tutto con largo anticipo. E dunque eccoci qui, a cominciare la costruzione del viaggio. Ad aspettarlo come un bambino aspetta la mattina di Natale.
Lo ammeto, un po' ridicolo mi sento. Ma che importa?